Come si coltiva il plumbago e qual è il suo significato nel linguaggio dei fiori? Ecco consigli utili e curiosità sulla pianta.
Il plumbago è anche chiamato piombaggine e gelsomino azzurro e fa parte delle Plumbaginaceae. Si tratta perlopiù di un insieme di piante perenni e nello specifico nel caso del plumbago si possono avere sia piante rampicanti che cespugliose. Scopriamo qual è il significato di questo fiore e cosa bisogna tenere presente per la sua coltivazione.
Plumbago: la coltivazione
Le piante di plumbago amano la luce diretta del sole, per cui che siano in vaso o in terra, è bene sistemare le piante in una zona assolata. Durante l’inverno è bene proteggere le piante nelle zone particolarmente fredde, soprattutto tenendole al riparo dal vento. In questa stagione occorre bagnare poco il terreno in modo che sia un po’ umido e non si asciughi mai completamente. Durante l’estate, invece, è necessario annaffiare con regolarità, soprattutto se è molto esposta alla luce solare.
In autunno e in inverno si possono interrompere le concimazioni, che durante il resto dell’anno aiutano ad avere un maggior numero di fiori e foglie verdi e brillanti. La potatura e il rinvaso sono essenziali, le piante andrebbero potate ogni anno dopo la fioritura, il periodo ideale è alla fine dell’autunno oppure all’inizio della primavera. Per la coltivazione del plumbago in vaso anche il rinvaso è necessario all’incirca una volta all’anno, visto che la piante cresce abbastanza rapidamente.
Plumbago fiore e significato
Nel linguaggio dei fiori il plumbago ha un significato particolare e viene usato per esprimere complicità e intesa. Il suo nome potrebbe derivare dal fatto che il colore di questi fiori ricorda quello del cielo plumbeo. In effetti il colore dei fiori varia proprio dal bianco fino al blu cobalto in base alla varietà delle piante. Curiosamente per via della somiglianza nella forma dei fiori, questa pianta viene spesso confusa con i gelsomini, per questo viene anche indicato come “gelsomino azzurro“.
